Il Biofeed back è una tecnica che prevede sempre l’attivazione volontaria della muscolatura del pavimento pelvico ma, diversamente dalla chinesiterapia, serve per far vedere alla paziente come sta lavorando e quali risultati ha ottenuto; la paziente ha un riscontro visivo dei propri progressi e dell’efficacia del lavoro svolto.
Tale tecnica prevede l’utilizzo di elettrodi di superficie o, più frequentemente, di una sonda vaginale ( per le disfunzioni del comparto anteriore del pavimento pelvico come l’incontinenza urinaria) o di una sonda endoanale ( per le disfunzioni del comparto posteriore del pavimento pelvico come l’incontinenza fecale ) che vengono collegati ad un’ apparecchiatura specifica munita di monitor o collegata ad un computer.
Quando alla paziente viene chiesto di contrarre la muscolatura l’attività del muscolo viene “registrata” dagli elettrodi/sonda e visualizzata sul monitor come un grafico.
In questo modo la paziente ha un ritorno visivo di ciò che sta facendo il che significa essere in grado di correggere eventuali errori ma anche poter valutare i progressi fatti.