Prostatectomia

La prostata è un organo solido, impari e mediano, situato nella piccola pelvi tra la base della vescica in alto e il diaframma urogenitale in basso, davanti all’ampolla rettale e dietro alla sinfisi pubica, ed è rivestita da una guaina fibrosa.

L’apice della prostata  è a contatto con il diaframma urogenitale che è attraversato dall’uretra. La prostata, infatti, circonda la parte prossimale dell’uretra (che per questo motivo viene definita uretra prostatica) nella quale, durante l’eiaculazione, riversa lo sperma attraverso i dotti escretori.

La prostata può essere divisa in lobi:

  • un lobo anteriore, davanti all’uretra, di piccole dimensioni
  • un lobo medio, tra l’uretra e i dotti eiaculatori, di dimensioni variabili
  • uno lobo laterale destro e un lobo laterale sinistro, piuttosto voluminosi, posti posteriormente rispetto ai dotti eiaculatori

L’intervento di prostatectomia radicale causa un danno anatomico e funzionale all’uretra prostatica (parte di uretra che decorre nella prostata) e all’uretra membranosa (parte che segue l’uretra prostatica e che decorre nel diaframma urogenitale).

L’asportazione della prostata prevede, infatti, sia l’asportazione dell’uretra prostatica, sia l’asportazione dello sfintere uretrale interno che si trova a livello del collo vescicale con la possibilità di avere incontinenza urinaria a riposo.


Quando il muscolo puboperineale (porzione del muscolo elevatore dell’ano) viene contratto, si verifica un movimento dell’uretra verso il pube e verso l’alto con conseguente chiusura del lume uretrale stesso e blocco del passaggio dell’urina. Queste strutture e di conseguenza le loro funzioni possono venir compromesse dall’intervento di prostatectomia radicale.


Oltre ad alterare funzioni anatomiche e meccaniche, l’intervento può determinare una sofferenza delle strutture nervose (rami nervosi che circondano l’uretra posteriore) determinando così la perdita transitoria o permanente di quei meccanismi riflessi e/o volontari che sono alla base della continenza urinari, soprattutto in seguito all’aumento della pressione intraddominale: primo fra tutti, il riflesso di guardia.


In relazione all’incontinenza post-prostatectomia, sono ipotizzabili anche altri fattori. Tra questi si possono evidenziare:

  • alterazioni a carico della vescica, con ridotta capacità e compliance nel post operatorio
  • evoluzione verso un quadro di iperattività